YOGA Ravenna
Paola Salerno

L'insegnamento di qualunque materia comporta grande responsabilità. Lo yoga è una materia di tipo soggettivo che ha a che fare con la vita umana. Nello yoga non si ha a che fare soltanto con il corpo, ma anche con la mente dell'individuo. L'insegnante deve possedere una corretta comprensione dell'anatomia, della fisiologia e della psicologia di ciascun asana (o per lo meno di ciascun asana che insegna).

Anatomia, fisiologia e psicologia di un asana non possono essere appresi solo dai libri, ma si imparano soprattutto dalla propria pratica; e ciò può accadere solo con una pratica regolare e attraverso la riflessione sugli effetti di ciascuna azione. Essere in grado di comprendere i corpi degli altri significa avere la comprensione del nostro stesso corpo e nello stesso modo per empatizzare con gli altri occorre un lavoro profondo e consapevole di noi stessi. E' necessario che l'insegnante capisca che non tutti gli esseri umani sono uguali, e deve quindi possere la capacità di osservare con grande acutezza per poter applicare un metodo corretto per ciascun allievo.

Insegnare non è una ripetizione meccanica di istruzioni. Ogni lezione deve offrire l'oppurtunità all'allievo di imparare qualcosa di nuovo per questo ogni lezione non può mai essere identica all'altra. E' importante aver chiaro su cosa lavorare, ma atrettanto importante è la capacità di adattabilità. Si può avere programmato una lezione, ma potrebbe non esserci riscontro nella classe; l'etica dell'insegnante guida quindi la lezione in un'altra direzione. 

Gli insegnanti devono sapere che il fatto di essere in grado di eseguire molti asana o di farli bene, non rende necessariamente dei buoni insengnati, ma la capacità di rendere gli altri in grado di eseguire gli asana con facilità e stabilità costituisce il segnale di un buon insegnante. La perizia tecnica non è sufficiente, come dice Guruji Iyengar, "è essenziale la comprensione umana ed emozionale. Il buon insegnante richiede chiarezza della mente e purezza del cuore".

Dice Guruji Iyengar: "L'insegnante deve essere chiaro, intelligente, sicuro di sè, stimolante, gentile, cauto, costruttivo, coraggioso, comprensivo, creativo, assolutamente devoto e dedito all'approfondimento della materia, sollecito, coscienzioso, critico, risoluto, allegro, calmo. Egli deve essere forte e positivo, deciso a creare fiducia nell'allievo, critico viceversa su se stesso, per quanto riguarda la propria pratica ed il proprio atteggiamento. Gli insegnanti devono continuamente imparare".

Kurmasana, la tartaruga.

La vita, come un fiume, ha un flusso perenne.
Per questo c'è bisogno di una diligente attenzione per mantere il flusso sotto controllo.
Guruji B.K.S. Iyengar

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